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PRADLEVES

Pradleves

Indirizzo: Piazza Roma, 3

Telefono: 0171-986122

PRADELVES: L'ANTESIGNANA DEL TURISMO....

ALTITUDINE m 822 slm
ESTENSIONE kmq 19
NUMERO ABITANTI 276
SANTO PATRONO San Ponzio

Cominciamo dal nome. Comunemente i Pradlevesi spiegano lo strano nome del loro paese facendolo derivare dal piemontese “Prà d’l’eve” ossia “prato delle acque”. In realtà il nome deriva dalla gens romana, i Levesium, che in epoca imperiale possedeva ampie proprietà in questa zona della valle Grana. Sicuramente il popolamento di questo territorio è molto antico ed è testimoniato dalla presenza di coppelle (piccole vasche scavate nella roccia) tanto all’ubai, sul sentiero che da Riosecco conduce al vallone del Frise, quanto all’adrech sulla strada carrozzabile per la cappella della Madonna degli Angeli. Sempre in questa zona è possibile vedere Barmo Capitani una costruzione in cui i caratteri arcaici sono dominanti. La leggenda vuole fosse stata costruita da un uomo possente (detto appunto Capitani) che, vestito solo di pelli di montone e cavalcando una giovenca, pascolava quassù il suo bestiame. La descrizione del personaggio ricorda da vicino un pastore alpino del Neolitico.

L’insediamento originario di Pradleves venne documentato anticamente con i nomi di "Prato de Levesio", ma in un documento del 1612, in latino, questo paese fu più semplicemente detto "Pratum acquarum, ossia "prato delle acque" da cui il nome in piemontese "prà d’le eve".

Il territorio fu di proprietà dei Marchesi di Saluzzo secondo la documentazione medievale del XII secolo. Eretto in Comune libero dalla metà del XIII secolo, Pradleves si sottomise alla casa provenzale di Carlo I d’Angiò entrando così a far parte del Distretto del Comune di Cuneo. Dopo la battaglia di Roccavione del 1275, tutta la Valle Grana ritornò ai Marchesi di Saluzzo fino al 1305, anno di inizio del secondo periodo angioino. Tornato nuovamente alla casa saluzzese dopo alterne vicende, ne seguì le sorti fino all’annessione al Regno di Francia per passare quindi allo Stato Sabaudo.

L’inizio dell’attività turistica risale alla seconda metà del 1800. Nel 1858 è presente nel paese una famiglia di “obergisti”, che gestiscono la prima struttura ricettiva di Pradleves.

Del Comune di Pradleves si diceva sulle guide degli anni 1903, 1904 e 1905 e ancora in una guida turistica del 1905 : “conta vari alberghi, ed uno ne ha, quello del Castello (...) che da parecchi anni è venuto trasformandosi in vera e propria residenza per la cura climatica (...) La colonia che ogni anno in estate vi si stabilisce e nella quale domina spesso l'elemento torinese...”

Lo sviluppo della ricettività alberghiera permette l’impiego di parte della manodopera in eccesso, sostiene una nuova crescita demografica che si verifica nei primi anni del Novecento, quando la popolazione arriva a toccare le 1300 unità.

Nel periodo Fascista raggiunge una fama regionale e accoglie esponenti della nobiltà torinese e dell’alta borghesia legata all’industria dell’automobile. Il proprietario dell'albergo Castello diventa podestà del paese e, molto probabilmente, utilizza le conoscenze nel Partito Fascista per pubblicizzare il suo albergo. La villeggiatura ormai è una moda consolidata tra le classi agiate cittadine.

Comune Pradleves Ma sarà nel secondo dopoguerra e in particolare negli anni del boom economico che Pradleves si trasformerà in una delle più conosciute mete per la villeggiatura del Piemonte.

Attualmente sono aperti tutto l’anno. Permane comunque una buona affluenza nel periodo estivo costituita prevalentemente da famiglie con bambini e anziani.

L'economia locale si basa oggi sull'agricoltura, specie alberi da frutto, piccoli frutti e castagne, e allevamento di bovini per la produzione di latte per produrre il formaggio Castelmagno di Montegna e d'Alpeggio DOP.

Numerosi sono le chiese, i sentieri, le borgate e i prodotti tipici da scoprire.....

Collegamenti:
Sito Comune di Pradleves


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