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L'arte di una valle



Una panoramica sugli affreschi della Valle Grana e sui grandi artisti che li realizzarono



Nonostante l'estensione limitata, la valle Grana custodisce un panorama decisamente differenziato e vario delle manifestazioni artistiche dei secoli passati: strutture architettoniche, decorazioni pittoriche e scultoree presenti in zona testimoniano la ricca storia artistica di questo territorio che va dall'VIII secolo al Novecento.

Dopo l'anno Mille, superate le invasioni barbariche, la valle Grana visse come il resto d'Europa un periodo di incremento demografico e di risveglio artistico, prova ne sono i numerosi edifici religiosi in stile romanico, con i loro massicci campanili, realizzati in questo periodo: ancora oggi sono conservati degli affreschi risalenti al XI-XII secolo.
Per tutto il XV secolo l'arte del territorio è condizionata dallo stile tardogotico, affreschi e architteture dai toni fiabeschi frutto dei grandi artisti europei cha hanno transitato in valle Grana.
La carrellata artistica in valle prosegue fino all'inizio del Novecento, con due edifici che possono essere considerati "il fiore all'occhiello dell'Art Nouveau cuneese" e che fanno di Caraglio una piccola perla del Liberty piemontese: Villa Vacchetta e il Grande Albergo del Gallo.

La Valle Grana è una delle vallate che fanno parte del progetto Mistà, grande progetto culturale che raggruppa l'arte e i beni artistici delle terre del Marchesato di Saluzzo, zona che ha ricevuto, nel Medioevo, un’impronta culturale marcata e per molti aspetti omogenea, capace di conferire a questa regione un fascino “colto” e antico.
I territori del marchesato conservano ancora oggi un nitido profilo artistico, che vede l’incontro tra l’edilizia signorile, la raffinata arte di corte e le sublimi testimonianze pittoriche della fede.
I pittori itineranti di spicco sono Hans Clemer, Pietro da Saluzzo, i Fratelli Biazaci, Giovanni Botoneri.
 
Hans Clemer, conosciuto principalmente come il "Maestro di Elva", è uno dei pittori di più alto livello del Piemonte del periodo tardo-gotico. Formatosi nel crogiuolo fiammingo-provenzale, Clemer porta la nota nervosa e tragica del gotico d’oltralpe nel mondo rinascimentale. La sua opera principale è la Parrocchiale di Elva in Val Maira ma in Valle Grana dipinge anche nella Parrocchiale Madonna del Rosario a Bernezzo.

Pietro da Saluzzo, di origine saluzzese, operò sul territorio della Valle Grana fra il 1430 ed il 1480. Conosciuto fino ad alcuni anni fa come "Maestro del Villar", poichè durante il restauro della cappella di San Giorgio a Villar San Costanzo, in un cartiglio rivelò la sua vera identità: Petrus de Saluciis. Egli opera molto in Valle Grana realizzando capolavori, soprattutto in tre cappelle, a Valgrana (Cappella Santi Bernardo e Mauro), a Monterosso Grana (Cappella San Sebastiano) e a Castelmagno (Cappella Allemandi - all'interno del Santuario).

Altri pittori del periodo tardo gotico sono inoltre i F.lli Biazaci che operano in Valgrana dipingendo l'affresco della Trinità sulla facciata dell'ospizio omonimo e Giovanni Botoneri che affresca i dipinti della Cappella Botoneri al Santuario di San Magno a Castelmagno e una crocifissione nella Chiesa di Santa Maria della Valle a Valgrana.

Un altro artista importante è Bernard Damiano, nato a Saretto, Frazione di Monterosso Grana nel 1926 e morto nel 2000 a Nizza, nonostante i suoi numerosi soggiorni in Francia e le sue mostre in tutta Europa ha lasciato molte opere sulla valle soprattutto nella Frazione di Santa Lucia (Monterosso Grana). Nel 1994 l'artista dona alla Chiesa Parrocchiale di Sancto Lucio di Coumboscuro la Passione, in totale 14 dipinti. Alla stessa Chiesa donerà "Lou Crist Sagnànt", crocifisso ligneo di straordinaria forza e penetrante drammaticità plastica.

Nel 2003 a Santa Lucia de Coumboscuro viene inaugurata la statua gemella di quella di Chartres, con la fusione in bronzo de "Lou Mounge dal Couvent".
Per informazioni sull'autore Bernard Damiano e sulle sue opere: http://www.coumboscuro.org/sancto_lucio/personaggi_e_artisti/bernard_damiano.php
Per quanto riguarda le tipologie architettoniche, le abitazioni della valle Grana riflettono le caratteristiche tipiche dell'architettura alpina, semplici e ridotte all'essenziale. Per i tetti è in genere utilizzata la losa, a bassa quota prevale la casa lunga, isolata o a piccoli gruppi, su due piani con cortile su modello della cascina di pianura; nella fascia del castagno non manca mai l'essiccatoio per le castagne (lou secòu) privato o consortile; si trova inoltre la meiro o il gias, poco più di un ricovero, a supporto del pascolo d'alta quota.


Per ulteriori informazioni sulla cultura del territorio della Valle Grana visita le pagine dedicate sui siti: 
https://www.visitmove.it/category/culture/https://visit.terresmonviso.eu/area/vallegrana/